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168 | la signora geoffrin |
ebbero a dire gli immanchevoli maligni — per stringere intorno ad una piccola borghese la schiera; di amici raccolti in tutto ciò che di superiore vantava l’intelligenza. Nemmeno le straordinarie, principesche beneficenze profuse, molte della quali non, si conobbero che dopo la sua morte, spiegano il successo c giustificano l’elogio della signora Geoffrin.
Sempre vi furono mense imbandite e scrigni aperti. No, il segreto non è qui ! Ove un concetto idealistico e ben fermo, ben deciso, non avesse guidato tutti gli atti della signora Geoffrin, dalla parola alata, ch’ella gettava come un razzo fra i crocchi brillanti, alla operosità serena ed infaticabile della sua vita privata, non avrebbe potuto questa donna per quasi mezzo secolo conservare al suo circolo la fisionomia caratteristica che lo distingue dai tanti altri che gli facevano corona. Appunto perchè ghiotta era l’esca, poteva diventare in mano di un’altra donna centro di corruzione o barca senza guida lasciarsi trascinare alla deriva in mezzo a tante correnti opposte. Riconosciamo certamente che il largo censo le permise di realizzare il suo ideale, ma conviene stabilire anzitutto che l’ideale esisteva e questo è l’importante.