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la signora geoffrin 165


più svariati argomenti e dando quasi col suo esempio una sanzione a quella specie di rigidità che era pure nel temperamento di lei.

Nè qui si arrestò l’ambizione intraprendente di una donna che senza nascita, senza cultura, con una bellezza passata, andava ogni anno accrescendo il suo prestigio e facendosi un nome in quel Parigi dove pure tante signore meglio dotate e portanti i più bei nomi di Francia avevano già accaparrato il fiore della intellettualità mondana. Con uno slancio veramente geniale, rompendo in visiera i pregiudizi che tenevano lontani dalla società gli artisti, pittori, scultori e musici, ella seppe allargare fino ad essi la sua intelligenza vigilante ed attiva, sempre in cerca di un merito da incoraggiare e da proteggere; e come i letterati avevano il loro posto stabilito al pranzo del mercoledì, ebbero gli artisti il pranzo del lunedì. Ricordiamoci che allora il pranzo ricorreva poco dopo mezzogiorno e fu anche questa degli inviti a pranzo una innovazione della signora Geoffrin. In tutte le altre case gli inviti si facevano per la cena.

Avendo accennato a qualcuno degli amici del mer-