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164 la signora geoffrin


qualcun altro) un’auna di velluto per farsi un paio di brache. Sempre curioso quel secolo XVIII!

In mezzo a questo circolo di dotti il primo posto era riservato a Fontenelle, il famoso centenario e altrettanto famoso egoista; quantunque parlando di lui bisogna togliere al vocabolo egoista quel non so che di antipatico che vi crea intorno una interpretazione soverchiamente volgare. Fontenelle non conosceva che le cose dello spirito, e nella sua mente lucida come cristallo l’idea imperava sul sentimento, ecco tutto. È facile che una tale attitudine venga interpretata come egoismo, essendo in realtà niente altro che distrazione dalle cose visibili; bastava avvertirlo però e la signora Geoffrin, col suo spirito di carità, vi riusciva a meraviglia, ottenendo da lui tutto il danaro che voleva per le sue beneficenze. Del resto il suo criterio impeccabile suppliva agli slanci del cuore, e dissero di lui che fu il più utile degli amici perchè il più sicuro dei consiglieri. La signora Geoffrin era ben fatta per ammirarlo e farsene quasi un modello e un prototipo. Egli ebbe molta influenza sulla seconda parte della sua vita, comunicandole le sue opinioni nei