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156 la signora geoffrin


Non è così certamente che si potrebbe immaginare la signora Geoffrin dopo aver lette le memorie del secolo XVIII, nelle quali viene generalmente descritta come una vecchierella ravvolta in una mantiglia color pulce, appariscente solo per la biancheria dove ella faceva consistere tutto il suo lusso e che riuniva sempre i due requisiti aristocratici di una finezza straordinaria e di un candore ineccepibile. Ma appunto perchè gli scrittori non parlano della sua giovinezza dobbiamo esser grati al pittore che ce l’ha trasmessa; essa ci sarà di aiuto per l’impressione di profonda simpatia che esercitò fino alla più tarda vecchiaia, conservando nella semplicità dei gusti e dell’abbigliamento una ricerca squisita di delicatezza che era come la cornice armonica di una beltà sulla quale le passioni non avevano avuto impero.

Gli anni migliori della signora Geoffrin trascorsero ignorati nelle condizioni già esposte di ritiro, di semplicità, di modestia assoluta. Nessuno la conosceva, nessuno si occupava di lei; ella stessa, come avviene del resto alla maggior parte delle persone destinate alla celebrità, non avrebbe mai