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154 la signora geoffrin


destamente e sposa di un uomo anche più modesto, l’andamento della sua casa fosse quello di una buona massaia che si occupa anzitutto della economia domestica, felice in una esistenza oscura e senza fasto. Neanche la sproporzione dell’età pare sia stata di ostacolo alla pace dei coniugi Geoffrin, poiché mai e poi mai nella sua lunga vita la signora Geoffrin prestò il fianco alla maldicenza, e ciò riesce tanto più meritorio in un secolo, in una città e in un ambiente che rimasero celebri nei fasti della galanteria. Assorbita nelle cure dei due figli avuti durante i primi anni del suo matrimonio e di un giovane fratello che viveva con lei, dedicava il resto del tempo ad una minuta sorveglianza delle spese quotidiane, di cui teneva un registro scrupoloso, non facendo mai un soldo di debito nessuno. Lo stesso criterio giudizioso la guidò pure nelle spese dell’abbigliamento, poiché non amava i gioielli, nutriva per i fronzoli un profondo disprezzo e non seguì mai i capricci della moda. La civetteria, sotto tutte lei sue forme, le rimase affatto ignota.

Eppure questa donna era stata molto bella. Dei