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10 | introduzione |
gnano di non trovare più il pubblico attento dei tempi del Boccaccio. Eppure nel risveglio intellettuale nostro parmi dovrebbe trovar posto quel genere di letteratura, fiorentissimo in paesi più culti, che sa accompagnare alla serietà della ricerca storica o della speculazione filosofica o dell’intento morale tutta l’attrattiva di un geniale romanzo, tale che ognuno può attingervi a seconda delle sue facoltà assimilatrici, come da cibo ben composto, i principii essenziali della vita.
È alle donne sopratutto che io pensavo componendo con pazienza e diletto il seguente studio. Quante volte ho udito ripetere quella frase od una consimile: «Io leggerei volentieri, ma i romanzi non mi interessano più e gli altri libri non mi divertono». Passata l’età degli amori, è pur vero che il romanzo non interessa più, almeno in una grande maggioranza di casi; eppure sfogliando le memorie, gli epistolari, le cronache del secolo che ci precedette, troviamo del romanzo la parte più vitale, quella che si rivolge non alla calda fantasia dei vent’anni, ma alla mente un po’ stanca, un po’ intiepidita e pur vigile dell’età che ricorda. Co-