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madamigella lespinasse 111


Ma dopo di aver passati otto giorni fra le convulsioni e di avere invocata la morte, che le sembrava più dolce della rinuncia, dopo l’indignazione e l’orrore che le assalirono per l’uomo che aveva osato scrivere tante durezze a chi lo adorava, con docilità di colomba ferita ella piega di nuovo la testa e si occupa per far trionfare all’Accademia un nuovo libro di Guibert (Eloge de Catinat). Ella crede con ciò di soddisfare il suo orgoglio rendendo bene per male e riprende senza accorgersene il fatal giogo.

La sua salute era però scossa per sempre. Dal giugno 1775, data del matrimonio di Guibert, al 23 maggio 1776, in cui morì, la vita della Lespinasse non è più che una lenta agonia, e nel supremo disgusto della passione che l’aveva ridotta in quello stato, prossima al distacco di ogni illusione, un sentimento dolce, quasi un ritorno su se stessa, la rende pietosa verso d’Alembert. Chino sul suo origliere il fido amico potè ritrovarla come negli anni della prima intimità, tenera e buona. Il rimorso che sembrava attaccarsi a lei sotto tutte e forme le faceva ora rimpiangere di aver pro-