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state, durante una gita sulle rive della Senna, nella casa di un amico comune (il pittore Watelet), madamigella Lespinasse dimenticò il povero giovane che si trovava tanto lontano, tanto lontano... nè la morte di Mora, sopravvenuta poco tempo dopo, doveva essere il solo castigo di tale infedeltà. Guibert stesso si incaricò di vendicare il tradito, senza saperlo, certo senza volerlo.

Se la Lespinasse lusingavasi di continuare con Guibert l’estasi del suo amore con Mora, dovette beipresto disingannarsi. Un ricambio così perfetto non capita due volte nella vita, è anzi ben raro che capiti anche una volta sola, e il felice mortale che è riuscito a stringere, sia pure una volta, questo pomo d’oro del giardino ideale, deve accontentarsene per sempre. «Il signor Guibert (scrive madama di Stael) è violento e impetuoso, ma le emozioni alle quali si lascia trascinare non sono durevoli e le sue azioni come le sue decisioni non dipendono mai da quelle». Era dunque per temperamento e per modo di sentire il contrario perfetto della Lespinasse, l’uomo che meno di tutti poteva surrogare, se fosse stato possibile, il bollente ed entu-