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madamigella lespinasse 99


mo che ella amava. Pensi dunque chi vuole di vedere madamigella Lespinasse nella donna dalla colomba sospesa al disopra del cuore; molti altri preferiranno di immaginarla, come io la immagino, ravvolta nel velo oscuro che sottrae agli sguardi indiscreti l’espressione suprema dell’amore.

Contrariamente alle altre riunioni dove dal più al meno i pranzi e le cene formavano una delle attrattive principali, non si pranzava e non si cenava affatto nel quartierino di via San Domenico. La modesta proprietaria si accontentava di ricevere gli amici dalle cinque alle nove; alle dieci al più, nelle sere in cui si faceva qualche lettura importante, Il viaggio all’Isola di Francia di Bernardino di Saint-Pierre o il Barnevelt di Laharpe. Di gusto finissimo, ella era una ascoltatrice delle più intelligenti. Accomodata nella sua poltrona, colla fida cagnolina ai piedi, l’occhio suo nobile e parlante doveva essere il migliore incoraggiamento. Con un semplice gesto dava il segnale dell’approvazione o della disapprovazione, e ci par di vederla sorpresa, indignata, quando Buffon, che ella aveva desiderato di conoscere, osò pronunciare in sua