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96 madamigella lespinasse


docile fanciullo. La sua specialità di mettere avanti un’idea, di darla a discutere a uomini di quella forza, di discuterla lei stessa con precisione, talvolta con eloquenza; la sua abilità di variare gli argomenti, sempre colla disinvoltura di una fata che muta con un colpo di bacchetta la scena degli incanti, questo talento, diciamolo, non è quello di una donna comune. Continuo oggetto della nostra attenzione, sia che parlasse o che ascoltasse, senza civetteria sapeva ispirarci l’innocente desiderio di piacerle e senza affettazione ci faceva intendere fin dove può giungere la libertà della parola».

Era bella la Lespinasse? Questa domanda, che il lettore fa sempre quando si tratta di una donna, si impone particolarmente nel caso attuale. No, non era bella. La grazia, la distinzione, una grande nobiltà nella figura, nel portamento e nel contegno risultano le soli doti esterne che aiutassero il fascino particolare del suo spirito. Si è detto che non esiste alcun ritratto di madamigella Lespinasse. Ne abbiamo tuttavia sott’occhio uno, apocrifo certamente, e vediamo in esso un volto irregolare,