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studi legali non trovò più nessuno dei suoi compagni.

Queste notizie Chiarina le udiva a spizzico, ma sempre con un grande interesse. Avrebbe voluto fare qualche cosa per lui. Che cosa, mio Dio, se egli le parlava appena e il più delle volte non mostrava neppure di accorgersi della sua presenza! Quando lo vedeva, appoggiato al davanzale della finestra, guardare lontano lontano come se inseguisse dei sogni all’orizzonte, le veniva un desiderio acuto di conoscere quei sogni, di entrare a far parte della sua vita interna e si struggeva della propria nullità senza amarezza e senza rancore, con un raddoppiamento di devozione.

Coi primi freddi la Villa ritornò deserta. Il signor Firmiani coi figli a Milano e le loro camere ermeticamente chiuse; la vecchia nonna immobilizzata oramai nella poltrona con una montagna di scialli e la cassetta d’acqua calda sotto i piedi; Chriarina sola a guardare la neve sollevando dalle finestre le tende di percallo bianco e appoggiando sui vetri la fronte che spesso le ardeva. Perchè le ardeva così spesso la fronte mentre le mani erano di gelo?... Ri-