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più nessuno che avanza nulla. Anzi vi è rimasto qualche cosa, poco, a dir vero...
Aspettò che Chiarina domandasse spiegazioni; ma la povera fanciulla perduta nel suo dolore non pensava ad altro. Fu la signora che credette opportuno di non lasciarla macerare nelle lagrime e per questo continuò il filo del discorso:
— Avrete ancora tre o quattrocento lire da dividere. Sai chi compera?
Chiarina accennò negativamente col capo.
— Il Municipio. Approfittando del lascito di un benefattore, ha pensato di aprire una scuola: così i bambini non avranno più bisogno di recarsi lontano per imparare. La casetta è piccola, ma il locale terreno dove c’erano i telai...
A questa parola Chiarina, che s’era acquetata un poco, ricominciò a piangere.
— Su, su, Chiarina. Bisogna essere ragionevoli, che diamine! I telai non erano più buoni a nulla, lo sai anche tu. Là invece si metteranno i banchi per la scuola e le due camere superiori serviranno per abitazione della maestra. Siccome il pagamento sarà fatto subito, in denari contanti vi sarà rimessa la