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visa apparizione di Giuseppe: ma preso un nastrino nero dal canterano di sua madre, vi infilò l’anello nuziale e se lo appese al collo, ben nascosto sotto gli abiti, non senza averlo prima baciato e ribaciato come una santa reliquia.

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In settembre il signor Firmiani, cassiere in una Banca, prese il suo mese di permesso e venne fuori con Enzo a raggiungere la famiglia. Uomo flemmatico, tranquillo, la sua presenza non alterava per nulla l’andamento usuale. Enzo sì, Enzo che aveva terminato il liceo, portava con sè quella nota meravigliosa della giovinezza che tanta luce spande e tanto calore anche a sua insaputa.

Questo, dell’insaputa, era precisamente il caso suo, perchè pochi giovani si ignorano come Enzo si ignorava; e quel suo genere di vita interna, quella timidezza, quel fondo riflessivo insieme e fantastico lo rendevano alieno dai giuochi rumorosi e dagli esercizi violenti propri della sua età. Era un solitario. Tuttavia quando scendeva in corte al mattino non rifuggiva dal salutare tutti quelli che incontrava sui suoi passi, e se pure non