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Mariuccia si scostò per farle posto ed Enzo le diede una occhiata di traverso; ella immaginò subito che fosse per lo scricchiolìo delle sue scarpe; già dagli altri banchi qualcuno si era voltato a guardarla per quel rumore che faceva camminando, onde arrossì vivamente e avrebbe voluto che la messa non terminasse mai per non muoversi dall’angolo del banco dove si era inginocchiata umilmente. Ma quando al Ite missa est Enzo uscì in fretta senza aspettare la chiusura della cerimonia si sentì sollevata da un gran peso e non le importò più nulla che le sue scarpe scricchiolassero.
C’era stato anche Giovannino da rigovernare per quella grande solennità della Pasqua. Il ragazzo fin dal mattino era scomparso con un ombrello rosso appoggiato alla spalla e sull’ombrello un involto che gli ballava allegramente giù per la schiena.
Egli aveva avuto un’idea e da parecchio tempo si era preparato a metterla in azione. Una volta la Mariuccia aveva riportato dalla fiera una gabbietta da grilli pagata due soldi e il piccolo speculatore pensò subito che, tagliando dei vimini, col permesso del signor