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— Vi sono anche le persiane della casa che richiederebbero una verniciatura nuova.
— Ma se si toccano le persiane converrà imbiancare tutta la facciata e ci mettiamo in una spesa.
Vi fu una pausa. Il signor Firmiani si dondolava leggermente sulla sedia colle mani in tasca. Sua madre, adagiata nella poltrona, faceva maglie per i poveri.
— E la casetta del tessitore? — domandò egli a un tratto. — Ne ho parlato con qualcuno che sarebbe disposto a comperarla.
— Povera Chiarina, ne farà una malattia. È tutta la sua vita, quella casetta.
— Comprendo, ma non si può fare diversamente coi debiti lasciati da quel pover’uomo di Gianni. Non parlo del mantenimento di questi due che abbiamo noi; è una carità fiorita della quale non mi pentirò mai, senza dire che Chiarina guadagna oramai il suo pane; ma Giuseppe ha poca voglia di lavorare e convien pure mandargli del denaro quando scrive che è fuori di posto.
— Lo vedi tu a Milano?
— Mai. L’ho invitato tante volte a venire a trovarmi; gli offersi anche di tenerlo a