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vivendo come se lo fossero, hanno dato fondo in pochi anni al capitale lasciato dalla nonna.
— E la Villa?
— La Villa è una prova di quanto affermo. Per la loro inerzia è ridotta una rovina, dalla quale non si potrà ricavare altro che un mucchio di calcinacci.
— E quel po’ di fondi?
— Ipotecati.
— Il signor Firmiani però aveva un buon stipendio alla Banca.
— Sicuramente. Era su quello che vivevano e adesso...
— Ma... Enzo...
— Enzo, Enzo! Enzo è un povero ragazzo, non per l’ingegno certo, nè per altre bellissime qualità, ma gli manca il senso pratico della vita. È un sognatore.
— È anche disgraziato.
— Sì, è anche disgraziato. I fattori della fortuna sono sempre due: uno sta dentro di noi, l’altro appartiene all’ignoto. Li ha entrambi contro di sè.
— Il posto dove si trova ora...
— Gli verrà a mancare. Era il signor Firmiani che sovveniva la cassa.