Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/292

se un gesto sfuggitogli all’improvviso ed una esclamazione violenta non fossero venute a suscitarle qualche inquietudine.

— Ma che hai infine? — domandò abbassando la faccia sotto alla faccia del fratello per guardarlo bene.

— Nulla, nulla, più nulla.

Così venne a mormorare Giovanni rispondendo più a sè stesso che alla domanda della sorella. E riprese quasi subito:

— Rovinàti completamente.

— Ma chi? — fece Chiarina.

— Chi?... Loro.

Ella comprese. sbiancando in volto, con una fitta che le trapassò il cuore.

— In che modo?

Giovanni si strinse nelle spalle.

— In tutti i modi possibili, io credo. Non par vero come certa gente non solo non sa far denari, ma non sa nemmeno conservare quelli che ha.

Chiarina tacque, quasi il lontano rimprovero che trapelava dalle parole di Giovanni la ferisse in un suo sentimento profondo. Fu lui che continuò.

— Una sregolatezza, una trascuranza che non avrei mai immaginato. Non erano ricchi, e