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necessarie; Chiarina a confortare Mariuccia, a ricevere in suo nome le visite e le ambasciate. a rispondere alle condoglianze, a impartire ordini alla servitù.
Pranzarono insieme con molta tristezza, ma anche accogliendo la soavità del trovarsi riuniti nello stesso dolore e nei lunghi ricordi che avevano in comune; ricordi a cui bastava che uno di loro accennasse, perchè gli altri comprendessero a volo, sì che di parole ne furono pronunciate poche e caldo e rapido invece fu l’incontro dei pensieri.
Giovanni per il primo osservò che lo stato di Mariuccia non consigliava di lasciarla sola nemmeno la notte e propose che Chiarina rimanesse a tenerle compagnia: alla quale idea ognuno aderendo, Enzo pregò Giovanni di rimanere anche lui. Le due donne sole si coricarono in un letto. Enzo e Giovanni, dandosi il cambio per qualche ora di riposo sopra una poltrona, vegliarono la salma.
I1 signor Firmiani steso sul suo letto, il volto appena adombrato da un lembo del lenzuolo che lasciava scoperti i capelli grigi aureolati sul guanciale, aveva la calma serena di un dormiente; poco più di quello che era sempre