Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/260

Il compagno che sovra uno stretto sentiero ci cammina dinanzi forse è il padrone? È servo colui che segue? Gli accidenti della via sono tanti e gli uomini sono sempre gli stessi. L’anima amante di Chiarina non si perdeva in sofisticherie. Ella stava accanto al signor Firmiani come già era stata accanto alla madre di lui senza viltà e senza orgoglio, ritta e serena nella grande luminosità della sua coscienza.

E ancora una volta, come tante altre, come sempre, ella provava la singolare voluttà della dolcezza nel dolore, sensibilissima specialmente in quella fase di rinnovati rapporti colla famiglia che ella amava sopratutte al mondo. Il processo era aperto, si aspettava la sentenza di giorno in giorno, e questo argomento che dava pure tanta pena a tutti faceva rivivere l’affetto antico, le antiche memorie.

— Siamo quasi parenti — disse una volta Mariuccia.

— Sta scritto nella Bibbia — replicò il signor Firmiani — «vi è tale amico che è più che fratello» ed ecco una causa per Enzo se avesse preso la laurea di avvocato.

Chiarina pensò subito: Dunque non l’ha presa? E perchè? Quelle parole sfuggite al