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XVIII.

La pecora nera.

Si era assai mutato dal primo anno l’appartamento di Giovanni e di Chiarina. Essi ora avevano cortinaggi alle finestre, soppedanei nelle camere da letto e uno più ampio tutto a fiori davanti all’ottomana; e quando sedevano alla loro tavola sempre sobria, ma servita decorosamente sopra una tovaglia bianca e ben stirata, una servetta cambiava loro i piatti. Essi non avevano mai fatto sfoggio di grandezze come la famiglia del maestro, nè si erano smarriti dietro le seduzioni del lusso come la moglie del muratore e qualche altra. Lentamente, silenziosamente, con un lavoro assiduo, con pazienza sopratutto, con for-