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straordinario di trecento lire.

E già ella aveva calcolalo quante belle righe nere si sarebbero tirate sui conti del fornaio e del pizzicagnolo, quanta provvista di riso in cucina e quante paia di scarpe nuove suddivise fra tutti i membri della famiglia avrebbero fruttate quella manna della beneficenza regale, quando con sua grande stupefazione vide entrare nel cortile un magnifico landau, fare il giro delle arche, fermarsi dinanzi alla scala ed accogliere tutta quanta la famiglia del maestro, moglie, suocera, bimbi scoppiettanti d’allegria e di festosità. Andavano alle corse!

— Proprio non capisco — fece questa volta madama Cauda lasciandosi cadere le braccia. E per un po’ di tempo rinunciò alla beneficenza, accontentandosi di distribuire buoni consigli e precetti di igiene.

Ella era così fatta, la buona madama Cauda; sempre sorridente, sempre pronta a rinnovare le sue fedi, passando con una facilità straordinaria alle cose le più disparate pur di pascere la sua nobile inquietudine, la sua sete di fare il bene. Ella aveva conosciuto tutti gli strati della società; dalle famiglie cospicue dove andava a spremere denaro, ai più miseri tuguri