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contro la bimba. Basta una sola coscienza coraggiosa che si levi dinanzi a coteste belve per intimorirle e ridurle all’inazione. Sapeva ciò.

Giovanni aveva approfittato di quello sgombero per allargare la propria abitazione. La camera dell’operaia aggiunta alle sue gli offrì il modo con una opportuna tramezza di foggiarsi un appartamentino di quattro stanze dove una servetta veniva regolarmente ogni mattina a fare la pulizia. Ma tutto ciò senza chiasso, tranquillamente, serbando l’attitudine modesta dei primi giorni e il gusto della parsimonia. Per questo Giovanni crollava il capo quando vedeva scendere dal quarto piano le operaie in ghingheri, ebbre del loro lusso posticcio e delle foggie raffinate che la diffusione dei figurini di mode mette alla portata di qualunque sartina.

C’era tra le altre la moglie di un muratore che avendo trovato in un giornale illustrato da un soldo il ritratto del piccolo re di Spagna con un gran collare di pizzo si affrettò a preparare per il suo bambino un collare il più possibilmente simile spendendo per esso mezza giornata del salario del marito.