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XVI.

Secondo inverno a Milano.

Molto affacendata fu Chiarina negli ultimi mesi dell’anno.

Come suo fratello le aveva già annunciato nuovi affari lo obbligavano ad assentarsi dal negozio che rimaneva per tal modo sotto la sua responsabilità e intanto che la mente speculativa del giovane spaziava verso campi più vasti e più audaci, ella vedeva crescere il suo umile lavoro di pazienza e di abnegazione. Un commesso era stato posto ai suoi ordini, ma nulla sfuggiva alla vigilanza minuziosa di Chiarina che dalle prime ore del mattino fino al tramonto trovavasi inchiodata al suo posto dietro il banco; facesse nebbia o freddo o gelo,