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pronunciate una volta suo padre a quel medesimo posto, seduto su quella stessa panchina, ed ora ritornavano alla mente dell’orfanella quasi un aiuto ed un incoraggiamento.

Se non fossero così poveri! Il lavoro di tessitura non rendeva più nulla e nelle lotte degli ultimi anni i pochi risparmi se ne erano andati. Forse era stata questa la causa oscura che aveva minato la salute dei suoi genitori portandoli innanzi tempo alla tomba? Poveretti! Poveretti!

La fanciulla sollevò le mani dal grembo dove le teneva appoggiate e le guardò. Che cosa avrebbe potuto fare con quelle mani? Erano piccine, esili. Lavori d’ago? Ma in paese non avrebbe trovato da smerciarli. Oh! ella poteva bene acconciarsi a qualche occupazione inferiore. Pensò a una sua compagna, la Virginia, che andava a lavare i piatti nell’osteria del Vitello bianco. Era sempre allegra la Virginia ed aveva al collo un fazzoletto di seta sgargiante regalatole da un avventore. Pensava alla vecchia Margherita che portava ancora, così vecchia come era, grossi fastelli di legna raccattata nel bosco e che viveva con frusti di pane secchi come ghiande. E poi?