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accanto a Mariuccia e un’altra più giovane discorreva col signor Firmiani padre. Questo contrattempo sconcertò un poco Chiarina, la quale fece atto di ritirarsi. Fu Mariuccia che si alzò scorgendola e le venne incontro colle mani tese.
Anche il signor Firmiani si levò in piedi per far posto ai nuovi arrivati.
— Sono i miei figliocci — disse egli cordialmente presentandoli alle due signore.
Mariuccia si lagnò con Chiarina per aver tardato tanto a farsi vedere. Soggiunse:
— Se avessi saputo dove trovarti sarei venuta io stessa. La colpa (si volse scherzosamente verso Giovanni) è un po’ di questo signore che non si è mai fatto vivo nemmeno lui.
Giovanni si inchinò con un garbo mezzo provinciale mezzo cittadino, ancora incerto sul posto dove collocare il suo cappello, ma collo sguardo franco di chi non soffre timidezza. Il signor Firmiani si fece subito ad interrogarlo sui suoi negozi e in tale argomento perdette ogni impaccio.
Chiarina invece, per quanto Mariuccia la incoraggiasse, restava dura dura sul principio della sedia. Ritrovava in Mariuccia la stessa bontà, la stessa cortesia della vecchia signora Firmiani,