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— Non c’è più nessuno che porta il velo a Milano.
— Che cosa dovrei mettere?
— Hai ragione. Quando saremo ricchi porterai il cappello.
L’idea di presentarsi in casa Firmiani col cappello spaventò Chiarina; ma, riflettendo che il fatto non si sarebbe avverato molto presto, si dette pace. Lungo la strada intanto potè osservare che donne col velo in testa non se ne incontravano, tranne qualche rara vecchierella di quelle che rasentano i muri trascinando il passo tremolante; e le dispiacque per Giovanni che aveva una così bella presenza di giovi-notto moderno co’ suoi baffetti rialzati e un nastro di faglia intorno al proprio cappello.
Percorsero fianco a fianco il lungo e brutto corso di Porta Ticinese fino in piazza del Duomo, dove Chiarina era già stata una volta nelle prime settimane del suo arrivo in città, ma che le fece ancora una grande impressione in quella limpida giornata primaverile tutta oro ed azzurro intorno alle svelte guglie della Basilica.
— Qui sì che Milano è bello — disse Chiarina.