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Gli avventori simpatizzarono subito con lei. Le donne principalmente le erano grate della pazienza colla quale assisteva alle loro incertezze quando si trattava di scegliere una stoffa; e non mostrava noia o dispetto se dopo di aver spiegata tutta la sua mercanzia non le acquistavano nulla: — Sarà per un’altra volta — diceva col suo sorriso opaco. E l’avventore che se ne partiva con una specie di rammarico non mancava di ritornare.
Le giornate di novembre a Milano sono straordinariamente brevi. Le nebbie che in quell’anno caddero più che mai folte stordirono sulle prime i due campagnuoli, facendo sorgere nei loro cuori un lieve de-siderio degli ampi orizzonti abbandonati. In alcune ore la nebbia era così fitta che non si scorgeva più nulla degli oggetti intorno; non l’Arco, non la fuga del Corso, non la chiesa che stava dirimpetto. Chiarina usciva di dietro al banco dove le sembrava di soffocare e andava un po’ sulla soglia in cerca di luce. Lo spettacolo della strada che sembrava fasciata da una quantità di veli sovrapposti fino a dare la sensazione che l’aria mancasse, le appariva bizzarro e pauroso.