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di cotone per lenzuola a quaranta centesimi al metro, come diceva il cartellino appiccicato bene in vista.
— Sei sicuro di non perderci con questo prezzo? — domandò al fratello.
Giovanni sorrise e la rassicurò con un gesto. Chiarina volle ancora toccare tutte le mercerie.
— Bisogna che mi impratichisca.
— Giusto, giusto. Adesso mettiti là sul tuo trono che veda che figura fai.
Ciò che Giovanni chiamava trono con molta disinvoltura era una larga e alta sedia ricoperta di pelle collocata dietro il banco accanto al tiretto che doveva raccogliere i denari: il posto destinato a Chiarina.
— Stai benissimo — dichiarò Giovanni e poi soggiunse con premura affettuosa: — Sei comoda?
Fu Chiarina che sorrise questa volta. Le pareva proprio di essere in trono su quella sedia troppo alta per la sua persona e dalla quale i suoi piedi toccavano appena il suolo colle punte.
— Ti metterò uno sgabello.
— Anche lo sgabello! — fece Chiarina.