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Non si esaltava oltre il bisogno, ma una gioia serena stava in fondo al suo cuore e gli ripeteva continuamente: sei uomo.
Il locale era ampio tre volte almeno la botteguccia di Matteo. Da una parte e dall’altra solide assi confitte nelle pareti sostenevano un discreto assortimento di panni, di stoffe e di telerie diverse. Nella parete in fondo, fronteggiata dal banco e spartita da un uscio che metteva in un cortiletto, si schieravano a destra ed a sinistra dell’uscio i pacchi del cotone, le scatole dei bottoni e degli aghi, i filugelli, le stringhe, i nastri, i lacciuoli, tutto l’arsenale dei lavori femminili e delle faccende domestiche; più particolarmente affidato questo riparto all’attenzione di Chiarina.
Intanto che Giovanni dava le sue occhiate investigatrici sulla soglia, ella aveva già fatto il giro del regno, osservando colla sua curiosità nuova i drappi colorati nelle tinte più alla moda, le flanelle così morbide ch’ella prendeva piacere a toccarle come fossero la testa di un bambino; e gli alpagà lucenti, le leggiere mussoline, la saia lucida che pareva seta, i percalli dai vivaci colori, la solida tela