Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 128 — |
— Bel capitale, cinquecento lire! Se non ci fosse il tuo credito...
— Basta, basta — intervenne il signor Bassano sorridendo — vedo che non c’è pericolo che vi mettiate in lite per l’interesse. Ehm! ehm! Se si presentasse l’occasione... A stare attenti si trova da rilevare un negozio già avviato.
— Ma ci vogliono denari.
— Senza dubbio. Pure i denari non sono la cosa più difficile a questo mondo. Tienilo a mente, giovinotto. Io ho incominciato con venticinque lire.
Il signor Bassano si alzò puntellandosi un poco; quando fu sulla soglia diede un’occhiata al puledro, poi tornando indietro un passo e battendo amichevolmente Giovanni sulla spalla, disse:
— Dunque lo sai. Se ti capita un’occasione, vieni a trovarmi. Il giovinotto fece una piroetta sui tacchi, intanto che il calessino giallo scompariva all’angolo della strada. Chiarina, che gli vide una fiamma negli occhi, volle tentarlo:
— Mi sembra un buon uomo quel signor Bassano.