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di due esseri che si somigliano nelle aspirazioni e nei casi della vita. Entrambe orfane, entrambe sole, entrambe povere. La maestra aveva studiato molto, Chiarina poco, ma nella essenza delle loro anime non vi era alcun contrasto perchè entrambe chiedevano alla vita un solo dono: l’amore — e la sapienza dell’una e l’ignoranza dell’altra (esse lo sentivano) non avrebbe potuto modificare in nessun modo il concetto fondamentale della loro felicità.

Per tale riavvicinamento una nuova risorsa entrò nella vita di Chiarina. La maestra incominciò a darle qualche libro e fu come un rifugio aperto dove Chiarina trovò piaceri insospettati che vennero ad arricchire il suo spirito di cognizioni e di sensazioni diverse. Alcuni di quei libri diventarono suoi amici, altri suoi consiglieri; in altri ancora dove una grande anima appassionata e triste vibrava negli accordi della poesia immortale ella sparse lagrime dolci e tenere. A tutti dovette qualche istante di consolazione.