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— Metà di essi furono impiegati qui — rispose Chiarina con un gesto vago verso le merci che occupavano il piccolo negozio.
— E il resto?
— Col resto ho fatto un libretto di Risparmio sulla Cassa di Milano.
— Ebbene dammi quello.
Chiarina esitò.
— Non ti fidi?
— Aspetta Giovanni.
— Che c’entra Giovanni! Se hai cinquanta lire dammele; se non le hai dammi il libretto dal quale preleverò io le cinquanta lire e te lo riporterò domenica senza fallo.
Chiarina esitava ancora.
— Non puoi aspettare?
— No non posso. Non vedi in quale stato mi trovo? Ho avuto molte disgrazie; ma adesso al reggimento mi rifarò. Voglio entrare come attendente presso un ufficiale e chi sa che non capiti anche a me una buona eredità.
Chiarina non vide il sorriso cattivo che accompagnava queste parole.
— Mi riporterai subito il libretto?
— Parola d’onore.