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VII.

Il giorno luminoso.

L’afa d’agosto imperava torrida.

Una mollezza sciroccale era nell’aria, per cui tutte le manifestazioni della vita sembravano cedere a un prepotente bisogno di riposo. Non tremava una foglia, non volava un insetto; i rumori del villaggio rari e fiacchi si attutivano in una specie di generale sonnolenza. Lontano, il martello del fabbro picchiava a tratti qualche colpo sull’incudine; più lontano ancora un cane abbaiava; e niente altro.

Nella botteguccia faceva quasi buio; le imposte semichiuse avevano il doppio scopo