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sone a cui doveva egualmente mentire, e cercava il modo di uscirne al più presto senza parere ingrata verso Sofia.

Avvezza a una vita di pensiero, quella esistenza meschina e superficiale la irritava e le faceva male; vedeva chiaramente la china per cui Sofia scivolava e avrebbe voluto richiamarla a’ suoi doveri, ma si chiedeva se ne aveva il diritto e se era abbastanza pura per poterlo fare.

L’ambiente tiepido del concerto, la melodia dei suoni, la corrente sensuale che aveva dischiuso tanti sorrisi e accese tante scintille negli sguardi procacemente ricambiati, tutta quell’onda di mollezza, di abbandono, quel profumo di gentile peccato diffuso in ogni atomo, l’aveva momentaneamente prostrata.

Nella oscurità della carrozza, scorgeva la massa nera formata dal corpo di Emanuele, a un breve tratto da lei; i loro abiti si toccavano. Come mai i loro pensieri non si sarebbero incontrati?