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ma, incalzando, la turbava fino nell’intimo delle viscere coi misteri dell’ignoto.
Di fronte ai problemi scientifici, la sua anima mirabilmente temprata, non aveva perduto i suoi veli, e la vergine si arrestava sul limite del passo vietato. Pure ne sentiva gli acri struggimenti, e certe sere, quando il giovane rientrava, calmo, sereno, un po’ pallido, ella avrebbe voluto avventarglisi contro per strappargli il segreto della vita. In quelle sere ella intuiva più che mai l’umiliazione del suo amore incompiuto.
Forse egli leggeva tutto ciò negli occhi di Maria, bellissimi; forse la lotta era incominciata in lui prima ancora che nella fanciulla.
Chi parlò? Nessuno. Si compresero. Allora egli le scrisse:
«Vi sono dei momenti nella vita in cui si maledice la ragione che frena i moti più soavi del cuore; vi sono dei momenti in cui si invoca come grazia celeste la più leggera spensieratezza che ci tolga la memoria del passato e le