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tremendo che Emanuele era il marito della sua amica.

Intanto le ore passavano, inavvertite dalla sofferente, adducendo nella casa la profonda quiete della notte.

Al di là del gabinetto verde, nella camera degli sposi, si udì il rumore di una chiave girata con precauzione; poi un passo d’uomo.

Maria balzò in piedi stringendosi il capo colle mani.

Non avrebbe potuto, non avrebbe voluto dire nemmeno a sè stessa perchè quel passo d’uomo, nel silenzio della notte, la tormentava atrocemente; perchè ogni cadenza le si ripercoteva sul cuore, come un martello, straziandola — e peggio, peggio ancora quando il passo tacque, quando nella camera attigua non si udì più nulla.... Comprese allora in un momento solo, quello che non aveva mai compreso: le gelosie più orribili, le vendette più mostruose. E non bastava. Lei stessa avrebbe voluto morire sotto lo spasimo di tor-