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sopra del mondo intero? Ah! come era stata vile, allora.

L’aria frizzante del tramonto le sferzava le braccia e il volto, ma Maria non se ne accorgeva, assorbendola avidamente cogli ultimi raggi del sole, forte di una vita nuova che era entrata in lei, come se un vincolo misterioso avesse legato i suoi sensi ai sensi della natura tutta, ed ella ne sentisse la potente energia recarle torrenti di sangue al cuore.

La voce di Emanuele, quella voce che solo per lei aveva note vellutate, quasi calde, le mormorò:

— Maria....

Si volse. Il treno era fermo, il vagone vuoto. Tutti erano scesi, già perduti nel brulichio della stazione, dalle cui porte spalancate si intravedeva un altro brulichio di persone aspettanti.

Ella non disse nulla. Lo guardò negli occhi, seguendolo nel breve spazio del vagone, e prima di mettere i piedi sul predellino gli si strinse