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Egli la baciò con affetto riverente e poi la sciolse. Il tronco scricchiolò, torcendosi sotto il peso del corpo che vacillava.
Ella comprese tutto. Non ebbe che un grido: Emanuele! e slanciandosi forsennata lo prese nelle braccia, trascinandoselo sul petto, retrocedendo con quel corpo sempre stretto contro il suo, finchè caddero entrambi sulla roccia, quasi esanimi.
— Lasciatemelo dire, care amiche, intanto che gli uomini non ci sentono, quest’aria montanina altera la pelle. Mi par di avere la faccia dura come corame.
La Bonamore sorrise all’ingenua confessione di Sofia, e traendo di tasca una boccetta accuratamente chiusa in un astuccio: