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— È un originale.

— Ha la faccia di uno che non abbia dormito.

— Probabilissimo. È rimasto tutta la notte nel suo studio, dove non c’è, in fatto di comodità, che una poltrona di pelle colle molle rotte.

— E il piccino? — domandò Maria al momento di partire.

— Dorme — rispose Sofia, scendendo le scale a braccio del dottore.

Due ore di ferrovia e un’ora di carrozza mettevano la brigatella ai piedi delle prealpi. Erano le otto circa.

Le signore incominciarono subito a estasiarsi sul panorama. Quelle milanesi eleganti intonarono in coro l’elogio della campagna, del verde, dei monti, del cielo spazzato. La novità tingeva in bello ogni cosa; l’aria del mattino, alla quale non erano avvezze, le stimolava; sembravano tutte giovani, anche la Bonamore, che aveva messo per precauzione una veletta bianca intorno alla faccia.