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mitezza del cuore trovò un augurio sincero per lei che andava sposa di un altro.

Così quest’uomo vicino ai quarant’anni, pensò di aver sepolto l’unico suo amore; e quando, mutate le condizioni di fortuna, gli venne offerto un matrimonio dove non gli si chiedeva amore, lo accettò, indifferente, come chiusa comune di un’esistenza scolorita.

È forse necessario essere felici? Questo concetto stoico che ben si attagliava al suo indifferentismo, era il perno d’ogni suo ragionamento; o almeno lo fu fino al giorno in cui, rivedendo Maria, gli scattò improvvisamente nel cuore una di quelle passioni tardive nelle quali l’amore sembra vendicarsi di chi troppo a lungo lo ha rinnegato; passioni fatali, spasmodiche, che hanno tutta l’amarezza dell’esperienza e nessuno dei sorrisi che abbelliscono la prima età.

In lui non c’era ombra di calcolo, non sapeva mentire. Quella dichiarazione che era parsa a Maria un ironico insulto, scaturiva spontanea