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Fino a quel giorno ella era riuscita ad evitare un incontro che non credeva pericoloso, ma che trovava della sua dignità l’eludere.

Fu dunque con un movimento rapido che aperse l’uscio, decisa di attraversare il salotto senza fermarsi, rispondendo brevemente al saluto del professore.

— Maria... — egli disse ponendosele davanti mentre stava per uscire dall’altra parte — Maria, perchè fuggite?

Era turbato, pallido. Il lume che teneva in mano gli rischiarava tutto il volto, dolcissimo in mezzo alla barba bionda.

Maria non trovò una sola parola.

— Ve ne prego...

Era sempre la sua voce temperata, cristallina; senza effetti di chiaroscuro, vibrante naturale sotto l’impulso del cuore.

— È tardi....

— Ve ne prego, una sola parola....

— Che cosa?