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A Maria non restava più nessun dubbio sul buon accordo esistente tra Sofia e Bandini; ma fin dove giungeva? E ammesso che fossero ancora al di qua del confine, quanto tempo avrebbero impiegato a varcarlo? Di solito la corda si rompe nelle mani di chi la tiene troppo tesa.

Maria, nella sua integra onestà, sentiva il disgusto di quella relazione effimera, tessuta di vanità e di libertinaggio, dove il cuore non aveva nessuna parte e dove la sua amica correva i più grandi rischi. A questo disgusto si univa una amarezza profonda pensando che Emanuele l’aveva abbandonata per una simile donna; e all’amarezza una compassione intensa e — forse — nelle intime latebre del cuore, l’inconscio tripudio dell’orgoglio vendicato.

Ma ad ogni modo, Maria non volle ascoltare che il primo sentimento. La sua amica era in pericolo, la sua amica aveva bisogno di lei. Abbracciò risolutamente questa idea e vi si dedicò con ardore, felice, oltre a tutto, di poter giovare ad Emanuele senza che egli lo sapesse.