Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
il libro di mio figlio | 91 |
si svela che a pochi. È la scintilla celeste che Prometeo voleva rapire e per cui ebbe il cuore continuamente roso da un avoltoio.
Nessuno è obbligato ad essere artista, nè poeta, nè filosofo, nè pensatore. Troppi ai nostri giorni sono trascinati dalla vanità a far parlare di sè e per questo si camuffano da amanti dell’arte; ma per costoro ci vorrebbe il flagello già impugnato da Cristo a cacciare i farisei.
Il pensiero è dolore, la gloria è martirio. Chi non è disposto a farsi rodere il cuore si scosti dai sentieri dell’arte, tolga a chi ama l’arte davvero il doloroso spettacolo di questa corsa di fantini ansimanti dietro il premio di una banderuola.
Ascoltatemi, giovinetti: se volete arricchire non mettetevi sul sentiero dell’arte; se siete vani non mettetevi sul sentiero dell’arte; se cercate il plauso e la popolarità non mettetevi sul sentiero dell’arte.
Solo gettatevi in questa via se vi sentite di dare per essa il vostro sangue migliore e la vostra vita.