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il libro di mio figlio 79


Di quante persone si può dire che sono riuscite candide o no, solo per essere cadute in un bagno di latte o in una bottiglia d’inchiostro!

A questo proposito è facile sentire un buon uomo che vive di rendita, che ha sempre il suo letto rifatto e la tavola apparecchiata, sentirlo inveire contro il fatto diverso del suo giornale, dove si narra che un disperato mezzo morto di fame ha osato rubare. Rubare? Ma che si canzona?

E quelli che gridano, alle frutta: non si deve aver paura: l’uomo pauroso io lo disprezzo! Ma essi, per loro conto, non sono mai stati in battaglia, non hanno aiutato a spegnere nessun incendio, non si sono buttati in fiume per salvare un naufrago, non hanno assistito un coleroso; non ebbero infine nessuna ragione per provare nè a sè stessi, nè agli altri il proprio coraggio.

Solo chi ha combattuto, chi ha sofferto, chi ha resistito può alzare la fronte in mezzo alla folla, ripetendo: Odi profanum vulgus et arceo.