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72 | il libro di mio figlio |
che fa presentare la guancia sinistra dopo di avere ricevuto uno schiaffo sulla destra.
Francamente preferisco l’orgoglio di Napoleone, quando, mettendosi in capo la corona, getta al mondo come una sfida le altere parole: guai a chi la tocca! Nelle fibre di un eroe c’è sempre la stoffa di un orgoglioso.
Ripeto, orgoglio; non superbia, non vanità, non iattanza. Soggiungo: orgoglio intimo. E se non sembrasse un paradosso direi: orgoglio modesto. Deve essere infine un fermo e giusto convincimento del nostro valore, senza boria, senza offesa per gli altri.
Gli altri!
Parola che ha un senso vago, misterioso; che svolge davanti ai nostri occhi un panorama di onde cozzanti, ruggenti, una folla indistinta eppure paurosa, tra la quale noi