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56 | il libro di mio figlio |
Che diresti di un padrone di casa, il quale non conoscesse le proprie masserizie o di un condottiero che ignora il numero dei suoi soldati?
Nosce te ipsum per l’anima dunque: cioè, per le tue facoltà pensanti e sensibili. Nosce te ipsum per il corpo: igiene e bellezza.
Ma è proprio nella applicazione di questa massima che si intoppa contro il disamore della verità per il soverchio amore di sè stessi: base falsa d’amore, perchè rinnegare il brutto non vuol dire non averlo, anzi l’ignorarlo è la strada per tenerselo eternamente.
Si deve dunque avere il coraggio di confessare a sè stessi: io sono sleale o invidioso o maligno o ambizioso o infingardo o egoista. E sono: tubercoloso o sciancato o ipocondriaco o guercio o gobbo.
Queste sono le basi immutabili del sapere e del progresso.