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46 il libro di mio figlio


Melissa per sostenere le signore nei loro svenimenti; le confortava, le incoraggiava, riconducendole col cappello in mano nella vettura che egli aveva svaligiata. Non era certamente un malfattore volgare.

Lacenaire, omicida, scriveva dal carcere versi pieni di idealità, come La silfide. Non era dunque tutta bestiale l’anima sua.

E accanto a costoro, quanti poeti celebri, quanti scrittori morali che passarono ai posteri per l’alta virtù dalle loro opere scritte, furono nelle opere vissute non meno colpevoli di Strigelli e di Lacenaire? Essi ebbero solamente il genio in più e nei raggi di questo gran sole nascosero tutto ciò che era in loro di meschino e di volgare.

Si trovano qua e là dei frammenti di virtù, come si trovano in certe montagne rocciose dei filoni d’oro: ma una virtù intera, completa, dubito assai che esista.

È d’uopo aggiungere che l’occasione di essere eroi, capita quando capita, una volta nella vita; mentre a tutte le ore del giorno