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il libro di mio figlio 35


sentimento, che redima la donna dalla sua abbietta condizione sensuale; l’amore che freni i nobili e disperati tentativi del nichilismo; l’amore che infiammi di una religione nuova gli increduli, che desti i pigri, che animi i codardi, che ispiri i generosi.

Quanto siamo lontani da questo ideale! Esso diventerà realtà il giorno in cui le coscienze elevate non saranno più sparsi drappelli, saranno legioni, saranno popoli; quando l’altruismo vincendo l’immane battaglia che lo aspetta avrà dimostrato che, meglio dell’egoismo, esso può dare la felicità.

Sicuro, bisogna capovolgere il sistema attuale che accarezza i peggiori istinti dell’uomo per trarne profitto. Nello stesso modo che si curano i polmoni coll’aria delle alte montagne, bisogna trasportare le nostre coscienze in alto, molto in alto.

È una cura lunga e faticosa alla quale si opporranno i malati più che i sani; e qui sorge spontanea la domanda: Chi ci condurrà, poichè Cristo non è più fra noi a trascinare la sua croce?