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32 | il libro di mio figlio |
Non crederti dunque un’anima nobile se l’aspetto di uomo accoltellato ti dà una fitta al cuore. Soccorrilo. È la sola forma di umanità che merita lode; tutto il resto è sentimentalismo vuoto.
Certo dobbiamo a questo sentimentalismo la maggior parte del bene che si fa. Ognuno che benefica è persuaso di agire nella misericordia del prossimo, ma effettivamente il bene lo fa per sè stesso, per mitigare la suddetta sofferenza fantastico-nervosa.
La prova di ciò puoi averla, osservando come, novante volte su cento, se noi arriviamo a vincere il nostro dolore pei mali altrui, non benefichiamo più.
Siamo tutti di un gran cuore al momento dell’impressione, cioè quando il nostro egoismo è trascinato a soffrire. Così non siamo generosi nè buoni, nè degni di assurgere alle glorie della carità.