Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
il libro di mio figlio | 31 |
che erano peggiori di noi? Che non amavano la patria? Che non educavano altamente i figli? Che non sapevano morire?
Dagli antichi Romani che permettevano lottassero insieme uomini e fiere, al giorno d’oggi in cui vediamo riprovato nella Cronaca cittadina delle gazzette un uomo che batte il suo asino, del cammino se n’è fatto. Ma chi corre di più? Il cuore o la fantasia?
La morbosa filantropia che popola le carceri di comodità e di diletti, che offre dei concerti ai ladri, delle commediole agli assassini, mentre a migliaia ed a migliaia i morenti di fame esulano tutti gli anni verso lidi meno filantropici, che cosa ci induce a pensare? Che il sentimento vero è troppo spesso sacrificato al sentimentalismo.
Quella specie di sofferenza che le persone impressionabili risentono per i mali altrui (nota che la risentono per i soli mali che vedono) è affatto inutile, è anzi dannosa alla economia della natura, perchè non scema il male vero e per contro vi aggiunge il male immaginario.